Un pezzo unico, un omaggio doveroso da parte dei dipendenti di Ferrari all'uomo che ha contribuito al salvataggio della casa di Maranello nel momeno della difficoltà, un oggetto di culto: parliamo della Ferrari Testarossa Spider di Gianni Agnelli.
Commissionata nel 1986 dall'Avvocato in persona al costruttore per celebrare i vent'anni di presidenza a capo dell'azienda, la Testarossa Spider è l'unico esemplare ufficialmente costruito in versione con tettuccio in tela della più comune Ferrari Testarossa.
Unico e bellissimo col suo iconico numero di telaio dispari, 62897, come da tradizione Ferrari.
La sua realizzazione non fu affatto facile e richiese ben quattro mesi di operoso lavoro, richiesta in Febbraio vide la luce poco prima dell'estate, solo ed esclusivamente per creare lo spazio apposito a contenere la capote bianco magnolia.
Operazione complicata dalla presenza del grosso e poderoso V12 da 4.9 litri in grado di sprigionare oltre 390 cavalli e spingere l'auto da 0 a 100 km/h in meno di 6 secondi.
Le peculiarità di questa vettura sono tantissime, merito soprattutto dell'estro del suo originale proprietario. Il colore Argento Nurburgring della carrozzeria, accarezzato da una banda dal blu intenso a richiamare il colore preferito da Agnelli, era già un esempio lampante di quanto questa Ferrari fosse unica.
Nel 1986 infatti più del 70% delle Ferrari lasciavano la fabbrica con l'iconico colore rosso e le poche opzioni alternative erano sui toni del nero, giallo e più raramente verde o blu.
L'argento non era un colore casualmente scelto ma un vero e proprio feticcio per l'imprenditore.
Il motivo è presto detto: l'argento, in chimica viene espresso con l'acronimo Ag, che guardacaso sono anche le iniziali di Gianni Agnelli.
Argento che non si ferma poi solo al colore della carrozzeria, infatti il nobile metallo tanto amato, era poi utilizzato in sostituzione dell'alluminio per scudetti e logo. Alla colorazione eccezionale si aggiungono però altre piccole peculiarità.
Ancora esteticamente si può notare la totale assenza del vistoso airbox esterno che caratterizza la versione coupè. Probabilmente la vettura in questa configurazione non necessitava di questo accorgimento che avrebbe contribuito poi a snaturarla e renderla meno unica e filante.
In Ferrari, dunque, gli ingegneri hanno optato per un cofano motore provvisto esclusivamente di prese d'aria convenzionali che rendono quest'auto unica e meravigliosa.
Aggiungiamo poi i finestrini ed il parabrezza, che in questo caso hanno subito delle modifiche per sembrare più armoniosi ed in linea con la capote.
Infine la trasmissione, rivoluzionaria per l'epoca, che dovette adattarsi alle possibilità ed esigente di Gianni Agnelli.
L'Avvocato infatti aveva subito un incidente alla gamba sinistra alcuni anni prima, durante una sciata in montagna, ed era dunque complesso ed estenuante schiacciare ripetutamente la frizione nel traffico.
Ecco perchè si optò dunque per una trasmissione progettata specificamente dalla Valeo che permetteva di cambiare modalità di cambio, da manuale a 5 marce ad automatico, attraverso un bottone. Ai tempi era qualcosa di futuristico!
Infine la targa, unica nel suo genere, come l'auto nella sua interezza del resto, che è il dettaglio che prima di tutti colpisce l'attenzione.
Tecnicamente si! È stata infatti l'unica ad esser stat progettata, sviluppata e costruita nell'azienda di Maranello.
Non sono mancati però, a seguito della sua uscita dalla fabbrica di Maranello, tentativi di ottenere lo stesso modello di Ferrari Testarossa Spider.
Ferrari ha sempre rifiutato qualsiasi richiesta da parte dei clienti, anche i più facoltosi, poichè si trattava di un esemplare unico che se avesse ricevuto molti ordini avrebbe mandato lo stabilimento produttivo in tilt a causa della mancanza di spazio per la predisposizione di una specifica linea di assemblaggio.
Questo rende l'auto ancora più unica!
Non tutti gli appassionati del Cavallino Rampante sono però rimasti immobili al rifiuto ed infatti, negli ultimi decenni molti costruttori hanno cercato, un pò sgraziatamente, di replicare la Ferrari Testarossa Spider di Gianni Agnelli.
Pininfarina, Pavesi, Lorentz fino anche a Koenig Special si sono cimentati nella creazione di qualcosa di simile, partendo prorpio dalla versione coupè della suddetta Ferrari.
Sicuramente saltò agli onori della cronoca la vettura realizzata da Richard Straman per Michael Jackson, utilizzata con l'appellativo di "The Chopper" in uno spot della Pepsi Cola.
Questa infatti, similarmente alla versione ufficiale presentava una capote in tela ma era, a fronte di un costo di realizzazione di oltre 40'000 $, carente di numerosi accorgimenti tecnici.
A copertura dei buchi realizzati nell'asportazione dei montati si utilizzò della semplice plastica, senza studio alcuno dei materiali. Stesso materiale, seppur trasparente, verrà poi utilizzato per la realizzazione del lunotto.
A renderla meno affascinante poi a livello tecnico, la mancata asportazione dell'ingombrante airbox posteriore e la totale assenza di uno studio ingegneristico e i conseguenti interventi sul telaio necessari a rendere l'auto più rigida e meno pericolosa nella guida più aggressiva.
Concludeva poi, la "brutta copia" dell'originale Ferrari Testarossa Spider, con un motore leggermente sotto le aspettative, da 380 cavalli, ben dieci in meno rispetto alla rivale originale che garantivano prestazioni buone ma non eccellenti.
Fortunatamente la vettura non è andata distrutta in nessun incidente ed è tutt'ora guidabilissima. Dopo alcuni anni l'Avvocato decise di venderla ad un suo carissimo amico, un collezionista, che ne ha mantenuto la proprietà fino al 2016.
Nel Febbraio 2016 la Ferrari Testarossa Spider è stata infatti venduta all'asta per la prima volta.
Successivamente, nel giro di un anno, è stata nuovamente messa in vendita, catalizzando su di sè l'attenzione e cambiando nuovamente proprietario per un assegno da ben 1,21 milioni di euro.
Si potrebbe definire un roseo passato ed un altrettanto roseo futuro per questo pezzo unico firmato Ferrari.
Buona guida a tutti!
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