Cambiare l’olio motore è una di quelle operazioni che la maggior parte degli automobilisti lascia fare al proprio meccanico, sia per una questione di preparazione che per mancanza di tempo e strumentazione specifica ad effettuarla in autonomia.
Innanzitutto, prima di procedere alla pratica, è doveroso fare alcune puntualizzazioni.
In primis cerchiamo di capire le funzioni che l’olio motore svolge e perché una corretta comprensione di alcuni principi di base ci potrà risparmiare centinaia di euro di danni.
Sebbene tutti conoscano l’olio motore principalmente per il suo potere lubrificante, non molti sanno che questo svolge anche altri scopi. Di primaria importanza, quello di proteggere il motore dalle impurità impedendo l’aggregazione delle particelle di fuliggine che vengono generate all’accensione dello stesso.
Come si intuisce, dunque, il lubrificante viene sottoposto a degli stress non indifferenti nello svolgimento della propria funzione.
Questi stress possono essere alte temperature o reazioni chimiche che rischiano di degradare l’olio motore e rendere l’obiettivo per cui è stato utilizzato più difficile da raggiungere.
Da questo motivo ne scaturisce che cambiare l’olio motore risulta fondamentale per poter avere una vettura dalle prestazioni costanti e soddisfacenti. Il libretto di manutenzione, allora, dovrebbe essere un vostro fedele compagno e non un malloppo di fogli da conservare in auto senza mai esser consultato.
Le vetture mediante un’apposita spia comunicano sempre la scarsità d’olio e quindi la necessità di effettuare almeno un rabbocco, ma in questo articolo specifico spieghiamo meglio perché cambiare l’olio motore è essenziale e molto più importante di un semplice rabbocco.
Nonostante ciò, se volete controllare il livello dell’olio motore aprite il cofano e scoprite quanto ve ne è.
Cambiare l’olio motore, per buona regola, è un’operazione che andrebbe effettuata ogni 15 mila km. In caso di automobile con almeno dieci anni d’età è bene sostituirlo ogni 10 mila km ed effettuare anche il cambio del filtro olio che spieghiamo più avanti.
A prescindere dal tipo di alimentazione del motore, diesel o benzina che sia, è bene avere una certa regolarità nel cambiare l’olio motore.
Come detto poco fa l’intervallo tra un cambio e l’altro dovrebbe esser rispettato tenendo conto di quanto viene raccomandato sul libretto di manutenzione. In questo viene anche specificato la tipologia di olio motore da utilizzare.
Questo aspetto è molto importante perché si evita di sbagliare la tipologia di lubrificante da utilizzare soprattutto sulla base delle funzioni che deve svolgere sia l’olio che il motore.
Bisogna inoltre considerare anche altri aspetti nella scelta dell’olio, come il clima esterno che può comportare degli aggiustamenti che il vostro ricambista potrebbe consigliarvi.
Ogni volta che si desidera cambiare l’olio motore è bene procedere con la sostituzione del filtro olio, uno degli elementi più importanti di tutta la vettura e che noi in anni di esperienza nel settore consigliamo vivamente di sostituire ogni volta che è necessario avendo l’accortezza di acquistarne uno di qualità.
Il compito ad esso deputato, infatti, è quello di raccogliere le morchie e i residui di combustione che se entrassero nel circuito di lubrificazione potrebbero provocare dei danni molto seri.
Esistono diverse tipologie di filtro olio e sono composti da varie membrane con delle maglie via via più piccole in grado di filtrare fino anche alle impurità microscopiche. Questi possono essere di tipo magnetico, a centrifuga, a sedimentazione oppure meccanici.
Quest’ultimo è quello che sempre più spesso di riscontra sulle automobili moderne. Sconsigliamo vivamente il fai da te in questo caso.
Controllare il livello dell’olio motore o acquistare i ricambi è un conto, ma cambiare l’olio motore ed il filtro sono operazioni che, senza adeguata preparazione, potrebbero comportare seri danni.
Senza considerare che il costodi smaltimento dell’olio motore esausto sarebbe a vostro carico.
Buona guida a tutti!
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